
Siamo in dirittura d'arrivo.
Dopo mesi intensi di campagna elettorale siamo arrivati all'epilogo finale.
La scena inizialmente è stata soprattutto dedicata al duello nelle primarie fra i candidati democratici Hillary Clinton e Barack Obama. Una battaglia importante. Chiunque avesse vinto sarebbe stato un candidato presidente particolare: la prima donna o il primo nero?
Alla fine il popolo democratico ha scelto Barack Obama. Uomo di grandissima intelligenza e di umili origini che, trascinato dalla popolazione nera d'America, ma accettato anche dai bianchi, ha superato brillantemente le primarie.
McCain invece ha avuto vita facile nelle primarie con avversari probabilmente di livello decisamente più basso.
Poi è iniziata la sfida fra i due candidati. Le sorprese sono arrivate con la scelta dei due candidati vicepresidenti. Una donna decisamente non all'altezza per McCain, Sarah Palin, che avrebbe dovuto portare ai repubblicani i voti che nelle primarie erano andati a Hillary Clinton. La sua scarsa preparazione però non ha permesso a McCain di beneficiarne più di tanto.

A poche ore dall'elezione Obama sembra nettamente in vantaggio. Gli ultimi sondaggi danno Obama al 51,5% e McCain al 44,4%. Non è mai accaduto che un candidato recuperasse 7 punti di svantaggio, ma McCain spera ancora di recuperare in tutti gli stati in bilico e di rubare all'ultimo il biglietto per Casa Bianca.
Ora si aspetta solo che sia il popolo americano a decretare chi dei due dovrà essere il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Ogni elezione del Presidente degli Stati Uniti d'America avviene infatti il martedì dopo il primo lunedì di novembre. E' sempre successo così, anche durante la guerra, durante le crisi economiche. Un esempio di democrazia da seguire sotto questo punto di vista.
Nessun commento:
Posta un commento