domenica 23 novembre 2008

Morire per una lettera d'amore


"...Ti amo, Manish" con queste parole probabilmente finiva la lettera che un giovane ragazzo indiano aveva scritto ad una ragazza di cui era innamorato. Per queste stesse parole quel ragazzo è stato ucciso non prima di essere stato bastonato, picchiato, rasato e portato per le strade della sua città, prima di essere lanciato sotto un treno in corsa.
La sua colpa? Faceva parte di una casta diversa da quella della ragazza di cui era innamorato. Entrambi erano Dalit, cioè intoccabili. Lui però apparteneva alla sottocasta dei Ravidas, che sono i conciatori di pelli, mentre lei era una Dhobi, cioè tingeva i tessuti. Fra gli intoccabili i Ravidas sono ad uno dei livelli più bassi perchè gli animali ed in particolare le mucche sono sacre in India e chi ne tratta la pelle è un impuro.
Le caste sono ufficialmente abolite da oltre cinquanta anni in India, ma soprattutto nelle regioni più povere, sono ancora molto sentite dalla popolazione. Per incentivare i rapporti fra le diverse caste il governo dona mille dollari agli sposi di caste diverse.
Nonostante gli sforzi del governo solo nell'ultimo mese sono stati otto i casi di omicidio legati a rapporti amorosi fra persone di caste diverse.
L'India di oggi, la più grande democrazia del mondo, è ricca di contrasti. Dopo i successi ottenuti nel campo spaziale con la sonda indiana atterrata con successo sulla superficie lunare, è ancora possibile assistere a episodi come quello di Mashir tipici delle culture più arretrate del mondo.
Speriamo che vengano presto i giorni in cui una lettera d'amore possa regalare solo sorrisi e sospiri e non più il cuore straziato di una madre che assiste inerme all'omicidio del figlio.

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